Ricorrendo il bicentenario dalla nascita di San Giovanni Bosco (1815-2015) – quale segno della nostra riconoscenza – illustriamo lo stemma S...
Ricorrendo il bicentenario dalla nascita di San Giovanni Bosco (1815-2015) – quale segno della nostra riconoscenza – illustriamo lo stemma Salesiano (vedi foto). La Pia Società di San Francesco di Sales fu fondata da don Bosco il 18 dicembre 1859, con decreto di lode il 23 luglio 1864 e approvazione apostolica nel 1874. Come ogni istituzione religiosa, anche questa ha un proprio stemma spirituale o “carisma”, caratteristico dell’identità, della missione, dei mezzi e dei metodi prescelti dal fondatore e sanciti dalla Chiesa. Il primo stemma ufficiale appare in una circolare datata 8 dicembre 1885, quando don Bosco lo suggerì e lo sottolineò con un motto, perché dall’insieme trasparisse un programma. I simboli, caricati nello scudo, palesemente, abbondano. Per la Fede, la stella; per la Speranza, l’ancora e per la Carità, il cuore. La figura di San Francesco di Sales esprime, poi, il patrono della Congregazione: essa si ispira a un dipinto storico, ma l’aggiunta di un foglio e di una penna sta a indicare, verosimilmente, l’attività giornalistica del Santo e l’attualità – oggi diremmo “mass-mediale” – che vi riconosceva don Bosco, autore di libri e fondatore di tipografie, editrici, riviste e librerie. In basso, figura un boschetto – “Boschetto”’ era il soprannome della famiglia Bosco, ai Becchi – mentre sullo sfondo si vedono i colli monferrini e alte montagne innevate, che significano le vette di perfezione a cui devono tendere i sodali. L’alloro e la palma, invece, sono emblemi del premio riservato a una vita virtuosa e sacrificata: l’alloro è simbolo di sapienza, la palma di martirio. Le rose sovrastanti alludono a un celebre sogno di don Bosco, dove egli vide se stesso e i suoi ragazzi camminare festanti in mezzo a un pergolato fiorito, mentre le spine pungenti ne facevano sanguinare le carni. La croce latina, con la spera, che cima lo scudo, simboleggia la nostra Religione. Il motto, infine, in uso sul sigillo – prima del 1884 – era “Discite a me quia mitis sum”. Il Consiglio propose “Sinite parvulos venire ad me”, ma fu obiettato che già contrassegnava altre istituzioni. Don Barberis propose “Temperanza e lavoro” mentre don Durando avrebbe preferito l’invocazione “Maria Auxilium Christianorum ora pro nobis”. Don Bosco risolse il problema col riproporre il “Da mihi animas caetera tolle” da lui adoperato fin dai primi tempi dell’oratorio. Storia e simboli a parte, lo stemma salesiano è un condensato di motivazioni essenziali per qualificare ogni vero figlio di don Bosco. Potrebbe sembrare assente l’imprescindibile presenza di Maria Ausiliatrice da cui – diceva don Bosco – tutto ciò che è salesiano deriva. Ma lo stesso fondatore, e tutti i primi confratelli, identificarono sempre nei simboli dell’ancora, della stella e del cuore, anche il riferimento a Gesù e a sua Madre; e questo è un altro aspetto della densità dei simboli che lo stemma racchiude. Da parte nostra, ci permettiamo di aggiungere che lo stemma della Famiglia salesiana – come ora è chiamata tale Congregazione – è a pieno titolo un emblema mariano, essendo caricato in tutto il campo dello scudo lo smalto d’azzurro, colore araldico per eccellenza mariano e che richiama a Maria, all’Ausiliatrice, all’Aiuto dei cristiani.
Giorgio Aldrighetti
Nessun commento